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30 luglio 2008

Le vacanze dei politici italiani


Anche i politici si godono le meritate vacanze.

Dopo quasi un anno di calunnie e polemiche i nostri beniamini
si riposano, meta preferita la Sardegna e il mare.
Rigorosamente nazionalisti gli abitanti di Montecitorio snobbano l’estero a favore della nostra penisola.
Voci sostengono che sia stato il fisco a dirottare la scelta!

100 buoni motivi per non tornare in Italia


Quali le cose del nostro paese che fanno incazzare i turisti stranieri?

In alcuni casi ho applicato la mia interpretazione a quanto mi è stato detto (evidentemente non sono una macchina) però mi sono state cose che hanno ferito un po' il mio italico orgoglio ma mi hanno fatto riflettere. Occupandomi di turismo anche a livello professionale credo ci sia da riflettere anche perchè il turismo dovrebbe essere (o meglio potrebbe essere) la fonte primaria della nostra ricchezza e .... e invece non lo è!

I 20 motivi principali
1) gli scioperi. Uno pianifica una vacanza, risparmia, prenota, si informa e qualche sciopero fa saltare tutto all'aria, non è bello
2) i furbi. Non c'è niente da fare, molti italiani pensano di essere più furbi degli altri e "fregare il turista" in certi posti è una specie di sport
3) la poca serietà
4) i prezzi. Che ci crediate o no l'Italia è un paese caro per i turisti, benzina, alberghi e cibo non sono a buon mercato. Con gli stessi soldi negli Stati Uniti si fa un viaggio di classe superiore
5) la mancanza di informazione. APT, Aziende di soggiorno, ENIT o chi per loro non fanno troppo per informare
6) gli orari. Il fatto che i negozi siano chiusi la domenica o a mezzogiorno per molti resta un problema. Un problema degli Italiani, non del turista che l'anno prossimo andrà in qualche altro posto
7) la difficoltà. destreggiarsi tra orari, giorni di apertura e di chiusura, festività, ponti e informazioni in sola lingua italiana non è da tutti.
8) la guida: guidare in Italia è piuttosto difficile.
9) i cantieri e i lavori in corso. Fanno già incazzare gli italiani ma all'estero non sono abituati ai nostri tempi. 10 anni per costruire un cavalcavia per noi sono normali, non è così dappertutto
10) la domenica. E' tutto chiuso in Italia, non c'è niente da fare e niente da vedere
11) le occhiate. Guardare direttamente negli occhi uno sconoscicuto in molti paesi considerata una grave maleducazione
12) la lingua italiana: molti di noi potrebbero fare uno sforzo in più e imparare qualche parola di inglese, soprattutto chi lavora nel settore del turismo
13) la cucina. Ebbene sì: non tutti possono mangiare sempre solo e soltanto la buona cucina italiana. Da noi la scelta, al di fuori delle grandi città è veramente poca
14) il cappuccino. Se un turista vuole bere un cappucino dopo pranzo dovrebbe essere libero di farlo senza occhiate di disprezzo
15) le commesse. Provate ad andare ad un centro commerciale, ad esempio, e provate a interrompere due commesse che stanno beatamente ciarlando degli affaracci loro se ne avete il coraggio
16) gli orari del pranzo e della cena. Non tutti hanno fame dalle 13 alle 14 e dalle 19,30 alle 22. Magari perchè frastornati dalla differenza di fuso orario, magari per altri motivi, fatto sta che non a tutti sta bene mangiare esattamente in quesgli orari
17) la colazione. Un po' più di scelta no?
18) i treni. I treni italiani sono generalmente più economici rispetto al resto del mondo. Per il tipo di servizio che si ottiene però a volte bisognerebbe essere pagati più che pagare
19) gli autobus. Prendere l'autobus o più in generale i mezzi pubblici, anche nelle grandi città è spesso difficilissimo
20) le strisce pedonali. Chi viene da un altro paese rischia la vita attraversando la strada

In Sicilia proseguono i lavori per la legge quadro sul turismo

In Sicilia proseguono i lavori del tavolo tecnico per la concertazione di una legge quadro sul turismo nella regione. Nel corso della riunione di ieri pomeriggio, che si è svolta nella sede dell'assessorato regionale al Turismo, le delegazioni hanno presentato una serie di proposte scritte che sono state acquisite dal dipartimento. Contribuiranno alla stesura di un testo partecipato e condiviso dai protagonisti del sistema turistico della Sicilia. I lavori sono stati aggiornati alla prossima settimana.

Turismo: Gardaland in lutto oggi

"Non è possibile chiudere il parco per rispetto nei confronti dei visitatori",
Gardaland ha decretato una giornata di lutto in tutto il parco a seguito dell'incidente che si è verificato ieri. Per tutta la giornata di oggi il parco terrà le bandiere a mezz’asta, non ci saranno musiche e alle 11,20 (orario dell’incidente di ieri) verranno osservati 3 minuti di silenzio e di chiusura di tutte le attrazioni per ricordare Alessandro. “Non è possibile chiudere il parco per rispetto ai molteplici visitatori che arrivano anche dall’estero ed hanno prenotato soggiorni in hotel e viaggi in aereo, treno, auto o pullman per venire qui - ha dichiarato l’amministratore delegato del parco, Aldo Maria Vigevani -, ma sentiamo il dovere di dare questo segno per dimostrare la nostra attenzione ed il nostro affetto ad Alessandro e alla sua famiglia".

Zecche, denunciata la Tirrenia

Cronaca di un'estate caldaaaaaaaa
La vicenda di una turista ha scatenato un putiferio in tutta Italia. Con la Tirrenia sul
banco degli imputati. La turista, che sabato mattina al suo arrivo a Olbia si è risvegliata
sulla poltrona di prima classe ricoperta di zecche dalla testa ai piedi, ieri ha presentato un
esposto alla polizia negli uffici dell’Isola Bianca. Ma per tutta la giornata la faccenda ha
attirato l’attenzione di politici e associazioni di consumatori, impegnati in un vero e proprio
tiro al bersaglio contro la compagnia di navigazione.
La terribile esperienza sulla nave mi ha fatto passare la voglia di tornare qui». Ieri la sua storia
impazzava su tutte le tv, sui giornali e sui siti (anche stranieri).

Pronto soccorso turismo


Emergenza: un solo numero da chiamare in tutta Europa
Viaggi più sicuri con l’attivazione del 112, già in funzione in 26 Paesi dell'Unione Europea
State per andare in vacanza in un Paese europeo? Sappiate che, nel caso doveste avere un’emergenza, anche medica, potrete chiamare il 112, in qualunque Stato voi siate. Vi risponderà una sala operativa che metterà in moto il tipo di soccorso più adatto alla richiesta. Il "112 europeo", voluto dall’Unione già dal 1991, di fatto non è ancora molto conosciuto, tanto che l’11 febbraio scorso, la Commissione europea aveva sollecitato i Paesi ad avviare, in vista di questa estate, iniziative di informazione ai cittadini. I vantaggi di un numero unico per tutti gli europei sono intuibili. Perchè tanti numeri per chiedere aiuto, per di più diversi da Paese a Paese? E quanti di noi prima di andare all’estero si informano sui numeri di telefono che potrebbero essere utili? Agli inizi di giugno la Commissione ha svolto un’indagine per verificare lo «stato dell’arte».
Ad oggi in 26 Paesi il 112 è funzionante. Manca all’appello soltanto la Bulgaria (il 112 funziona soltanto a Sofia) che per questo è stata sanzionata. In 11 Stati il 112 ha sostituito tutti i precedenti numeri di emergenza, mentre in altri si affianca a quelli già esistenti, per esempio in Francia (dove funzionano anche i numeri 15 per le ambulanze,18 per i vigili del fuoco e 17 per la polizia), Austria (144 per le ambulanze, 122 per i pompieri e 133 per la polizia), Spagna (061 per le ambulanze, 085 per i pomperi e 062 per la polizia. Il progetto prevede che gli operatori siano in grado di dialogare in più lingue e su questo i ritardi non mancano: 16 Paesi garantiscono che la centrale operativa risponde in inglese; 6 confermano di poter rispondere anche nella lingua di un Paese confinante; altri adottano il sistema di trasferire le chiamate a un server poliglotta. E per gli stranieri che quest’estate saranno in Italia? In realtà l’Italia non è pronta, ma per nostra fortuna la scelta del 112 coincide con il numero delle centrali dei Carabinieri. Il 118 è e resterà sempre attivo per le emergenze mediche, mentre al 112 rispondono come sempre i Carabinieri, che si sono assunti l’impegno di smistare le chiamate dei turisti in questa fase di avvio (e i loro centralini scottano, perchè gli stranieri, più informati di noi, pensano di chiamare già il "numero europeo"). Il vero "112 europeo", infatti, funziona soltanto a Salerno e provincia (dove sono ancora in attività 112 e 113) e si estenderà dal 7 agosto in altre 8 province ogni mese fino a coprire tutto il territorio.

«Sconti del 50% su ombrelloni e sdraio affittati nel pomeriggio»


Accordo con gli operatori balneari per ridurre il costo di sdraio, lettini e cabine dopo le 14.00
Ombrellone, sdraio e lettino a metà prezzo dopo le 14:00. È l'accordo siglato da Mister Prezzi, Antonio Lirosi, e le associazioni degli operatori balneari. Rispetto ad un prezzo medio di 30 euro al giorno, la mezza giornata costerà circa 15 euro. «L'operazione si chiamerà Pomeriggio Convenienza, ma non si tratta di indicazioni non vincolanti per i singoli operatori balneari ma confido nel senso di responsabilità delle associazioni» ha detto Lirosi, che annuncia per agosto «un segno evidente di risparmio nella fascia pomeridiana».
COME GLI IMPIANTI SCIISTICI - Il modello di riferimento è quello degli impianti sciistici di risalita, per i quali esiste un abbonamento pomeridiano che costa circa la metà rispetto al biglietto intero. Inoltre in futuro sarà avviata un'operazione trasparenza per permettere al bagnante di poter scegliere lo stabilimento in base a un rapporto qualità-prezzo.

29 luglio 2008

Assegno sociale, il governo costretto a fare retromarcia

Retromarcia riparatrice

Dopo il polverone che si è scatenato sulla cancellazione dell’assegno sociale per 800 mila pensionati a reddito basso, il governo è costretto ad ammettere la sconfitta. La norma sull'assegno sociale contenuta nel decreto legge sulla manovra economica sarà modificata nel passaggio del provvedimento in Senato.

Più spazio per anziani e turismo sociale


DIECI CAMERE doppie, con tanto di bagno accessibile ai disabili, distribuite su tre piani. E poi soggiorno, sala da pranzo, infermerie e locali per il personale. La nuova residenza per anziani di via Garibaldi è pronta, o quasi:«La inaugureremo entro la fine dell’anno», annuncia l’assessore Valentina Settimelli, che da un paio di settimane ha assunto anche la presidenza della Società della Salute della Zona Pisana. Sessanta posti per un investimento di circa quattro milioni di euro, provenienti da risorse statali, regionali e dell’azienda Asl 5. A piano terra, invece, un centro diurno per malati di Alzhaimer in grado di ospitare venti persone, con tanto di giardino, palestra, e locali per il riposo e per il pranzo.TAGLIO DEL NASTRO vicino anche per Piaggerta, i due cascinali nel cuore del Parco di San Rossore destinati ad attività di turismo sociale e a un atelier per attività di educazione ambientale. «Lo scopo è l’ accoglienza di persone diversamente abili e dei loro familiari», spiega il direttore dei servizi sociali della Usl 5 Giuseppe Cecchi. «E’ stato un percorso impegnativo anche dal punto di vista finanziario (investito circa un milione di euro ndr) — aggiunge la presidente della Sds — giunto a buon fine grazie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti: dalla Società della Salute alla Asl, passando per il parco, il comune di San Giuliano Terme e la regione». Anche in questo caso inaugurazione entro fine anno.IN GENERALE, comunque, con l’autunno si aprirà una stagione particolarmente impegnativa per l’ente di via Saragat. E non solo per l’annunciata apertura delle due strutture: l’imminente approvazione della nuova normativa regionale, che porrà fine alla sperimentazione, renderà necessario qualche adattamento. Ma nessuna rivoluzione in vista: «Già oggi quella della zona pisana è la SdS della regione che gestisce la quota più elevata di risorse e servizi — commentano Settimelli e il direttore Mauro Maccari —. Si tratta di un impegno che vogliamo mantenere e, se possibile, rinforzare e migliorare qualitativamente».
La Nazione di Pisa

NIENTE PIÙ ASSEGNO SOCIALE PER CASALINGHE, FRATI E SUORE

Dal 1° gennaio 2009, salvo interventi correttivi del Senato, casalinghe, frati, suore e molti altri cittadini italiani non riceveranno più l’assegno sociale che fino ad oggi gli veniva riconosciuto dall’Inps come assistenza in caso di redditi particolarmente bassi. E’ il risultato di una modifica «maldestra oltre che ingiusta» introdotta dalla Camera in sede di conversione del decreto legge 112, quello recante “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”.
Al centro del contendere, il comma 10 dell’art. 20, riguardante appunto i requisiti per l’accesso all’assegno sociale. Una prestazione di tipo assistenziale riservata fino ad oggi per motivi di reddito agli ultrasessantacinquenni residenti in Italia: che siano cittadini italiani, europei o anche extracomunitari, purché in possesso di carta di soggiorno.
Il Governo aveva proposto una prima modifica introducendo il requisito aggiuntivo del soggiorno legale, in via continuativa, per almeno cinque anni nel territorio nazionale. Serviva per evitare la concessione dell’assegno sociale agli extracomunitari ricongiunti alla famiglia. In questo caso, infatti, per la concessione della Carta di Soggiorno non occorrono i 5 anni di residenza in Italia normalmente previsti. Ma la Camera è andata oltre e ha stabilito che l’assegno potrà essere concesso in futuro solo a chi, oltre a far valere i requisiti di età e di reddito, dimostri di aver “soggiornato legalmente e lavorato legalmente con un reddito almeno pari all'importo dell'assegno sociale, in via continuativa, per almeno dieci anni nel territorio nazionale”.
Introducendo il requisito del lavoro – fanno notare le Acli, che chiedono al Senato di respingere la modifica approvata – viene stravolta l’idea di prestazione assistenziale così come tutelata dall’art. 38 della Costituzione. Ma soprattutto, la formulazione letterale, senza distinzioni di cittadinanza, è applicabile a tutti. E così, dal 1 gennaio 2009, se la norma verrà confermata dal Senato, l’assegno sociale non spetterà più a chi non abbia lavorato, continuativamente, per dieci anni in Italia. Si pensi alle casalinghe che hanno dedicato tutto il loro tempo alla famiglia, ai religiosi (suore e frati ad esempio) impegnati nelle realtà più difficili, agli emigranti italiani che tornano nel nostro Paese dopo una vita passata a lavorare all’estero.
«E’ la dimostrazione concreta – osservano le Acli – di come escludere qualcuno dal bene comune, in questo caso gli immigrati, porti inevitabilmente dei danni a tutti. Appunto perché, come insegna la dottrina sociale della Chiesa, il bene comune è tale in quanto bene di tutti e di ciascuno. Nessuno escluso».

27 luglio 2008

Turismo in Campania; saldi con sconti fino al 40%

Effetto dell’emergenza rifiuti

Saldi-record per chi sceglie di partire nelle prossime due settimane. Sconti super.

Offerte last minute, e in certi casi anche last second, per convincere i ritardatari che non hanno ancora prenotato le vacanze. Sul turismo campano si avverte ancora l’onda lunga dell’emergenza rifiuti. Da Varcaturo a Sapri, nei villaggi turistici della regione è boom di camere, appartamenti e bungalow quasi vuotu a prezzi super scontati.

Tariffe dell’ultimo minuto e offerte speciali applicate per far fronte al calo di prenotazioni dell’estate 2008 e segnalate con banner, foto e scritte lampeggianti sui siti internet delle strutture turistiche.

Ma, esplorando la rete con un po’ di attenzione, è possibile trovare l’offerta più adatta alle proprie esigenze (e alle proprie tasche), scongiurando all’ultimo momento un agosto in città che poteva sembrare inevitabile.

Per la prima volta il last minute potrebbe far breccia anche a Capri. Sull’isola azzurra le vacanze vengono solitamente prenotate con mesi di anticipo, ma a luglio sono già in molti, tra commercianti, operatori turistici e gli stessi visitatori, a denunciare un vistoso calo delle presenze.

23 luglio 2008

In piazza o in Parlamento?

Piazza e partecipazione politica non sono sinonimi, soprattutto
se la piazza è un prolungamento della televisione

Qual è il luogo appropriato dove un cittadino può far sentire la sua voce?

La piazza o il Parlamento?
Molti cittadini si devono essere posti questa domanda nelle scorse settimane, temo senza risultato. Cerchiamo di capirne il motivo. Nelle democrazie moderne il Parlamento è divenuto lo spazio privilegiato della democrazia rappresentativa, che dovrebbe assicurare a tutti la possibilità di veder esposte le proprie opinioni, sia pure nei limiti imposti dall’esercizio indiretto di parte dei propri diritti politici. In Italia, però, questa limitazione si è ampliata a dismisura negli ultimi anni, dal momento che il cittadino è stato spogliato del potere di scelta dei propri rappresentanti, concedendo ai partiti politici, soggetti purtroppo non più necessariamente democratici, la selezione dei candidati. Inoltre il modello elettorale, forse anche legittimamente, vista la situazione di frammentazione politica del nostro Paese, ha escluso dal Parlamento forze storicamente vivaci, a destra come a sinistra, facendo sì che per la prima volta dopo molti anni si affacciasse la categoria degli 'extraparlamentari', un po’ inquietante per chi è appassionato di storia patria. Se a questo problema 'fondativo' si aggiunge la situazione in cui versa l’attuale Parlamento, espropriato di gran parte delle sue funzioni da esecutivi sempre più arroganti, che procedono per decretazione e a colpi di voto di fiducia, si ha un quadro abbastanza desolante della nostra democrazia. Ci rimane la piazza, allora? In qualsiasi sistema democratico la 'cessione di rappresentanza' fatta con le elezioni non impedisce ai cittadini di riappropriarsi, in specifiche circostanze e nei limiti stabiliti dalla legge, del diritto di esprimere direttamente le proprie opinioni attraverso manifestazioni, scioperi e ogni altra forma pacifica di espressione di pensiero. Anche in questa direzione esistono però problemi, ampliati, tanto per cambiare, nella nostra bella Italia. La piazza, infatti, da sempre può essere strumentalizzata da parte di chi non ha interesse che siano i cittadini a far sentire la propria voce, ma al contrario che tutti ascoltino la loro. In una situazione di democrazia mediatica, non sociale e partecipativa, la piazza diviene un prolungamento della televisione, un fondale per uno spettacolo di una minoranza. Ne abbiamo avuto ampie rappresentazioni in campagna elettorale e, più recentemente, in piazza Navona a Roma, con lo spettacolo di alcuni showman dell’opposizione ed il silenzio della folla, che pur avrebbe voluto prender parola. Quali strade percorrere, allora, per non arrenderci al tramonto della democrazia? Ricordarci, davanti alle urne, ma anche gli altri giorni che, in Parlamento come nelle piazze, la democrazia è tale se ai cittadini non solo è garantita la possibilità di esprimersi, ma anche di contare nei processi che determinano il governo. Nessuna delega in bianco, né ai politici di professione, né ai vati dell’antipolitica: lavorare per il bene comune richiede partecipazione, confronto, uso della propria testa.


Andrea Olivero

CAMPANIA: PARTE L'ENNESIMA ''CABINA DI REGIA'' PER RILANCIARE IL TURISMO DOPO IL DISASTRO-RIFIUTI

SEMPRE I SOLITI NOMI
Superata l'emergenza, ora si pensa a riparare i danni, soprattutto d'immagine, che il disastro-rifiuti dei mesi scorsi ha arrecato alla Campania: parte, infatti, un'altra cabina di regia, frutto di un ''accordo-quadro'' siglato il 26 giugno scorso tra il governo e la Regione per il rilancio dell'immagine di Napoli e del turismo. Della struttura che avra' una sede ufficiale a Napoli, fanno parte due rappresentanti designati dal Dipartimento del Turismo della presidenza del Consiglio dei ministri e due designati dall'assessorato al turismo e ai beni culturali della regione Campania. Si tratta di Roberto Rocca, direttore generale del dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo; Valeria Della Rocca, esperta del settore turistico; Giovanna Martano, assessore al turismo della provincia di Napoli e Raffaele Cercola, docente di marketing all'universita' di Napoli.

AUGURI E BUON LAVORO ALLA NUOVISSIMA CABINAaaaaaaa

16 luglio 2008

Meduse, in arrivo una nuova ondata

Per l'ottavo anno consecutivo saranno le regine incontrastate del
Mediterraneo facendo dannare esperti e bagnanti

Anche quest'anno saranno le regine incontrastate dei mari. Colorate, eleganti nelle forme, danzanti nella onde, temute per le loro punture fastidiose. Gli scienziati le chiamano Pelagiae nocticulae o “mauve stingers”. Vivono in mare aperto, fluttuanti in colonne d'acqua, sospinte alla deriva da correnti marine. Sono le meduse ed appartengono al phylum dei coralli o delle gorgonie, costituite per il 98-99 percento di acqua e presentano consistenza gelatinosa. In Oriente vengono pescate, essiccate, tagliate a fettine e gustate con la salsa di soia. In realtà sono la dannazione di bagnanti e vacanzieri. Le loro dinamiche evolutive stanno facendo ammattire intere equipe di biologi e studiosi degli ecosistemi. Solitamente hanno un ciclo vitale di sei anni. Un team di scienziati adesso sta approntando un monitoraggio delle coste italiane e greche, per studiare il fenomeno. Gli esperti sostengono che la loro diffusione a macchia d'olio, per l'ottavo anno consecutivo, sia la risultante del surriscaldamento e del cambiamento irreversibile dell'ecosistema marino del Mediterraneo. In questi giorni la loro concentrazione in alcune spiagge è impressionante. I biologi marini hanno notato dei considerevoli cambiamenti nel vento e nei modelli delle correnti. Mutamenti che possono essere collegati agli stravolgimenti climatici o alla quasi estinzione di alcune specie come il tonno,per non dimenticare le tartarughe e i delfini (pescati sempre più accidentalmente dalle reti derivanti con conseguente alterazione della fragile catena alimentare) che si nutrono di esse. Un fatto è certo, le località balneari più rinomate corrono ai ripari e si attrezzano per fronteggiare l'invasione. Dalla prossima settimana a Cannes saranno recintati alcuni specchi d'acqua con reti metalliche dalle maglie molto strette per preservare i bagnanti dal contatto con questi predatori. Ma anche altre zone del Mediterraneo saranno soggette all'invasione di banchi di questi celenterati gelatinosi, che gli americani chiamano jellyfish.
I rimedi, dopo un contatto epidermico con una medusa sono semplici e pratici. La prima reazione istintiva è quella di grattarsi: niente di più sbagliato. Si aggraverebbe la situazione, senza trarne alcun vantaggio. È utile lavare la zona dolente con acqua salata oppure alcool, evitando però di sfregare l'area di contatto. Poco efficace l'azione dell'ammoniaca. È consigliabile applicare un impacco di aceto o di bicarbonato.

Caro ombrellone, ma quanto mi costi!


Quest’estate gli italiani che trascorreranno le vacanze al mare dovranno arrivare con il portafoglio ancora più gonfio: il lettino su cui sdraiarsi a prendere il sole costerà di più. Secondo un recente sondaggio, le spiagge più care sono quelle di Forte dei Marmi,dove per due lettini e un ombrellone si spenderanno anche 50 euro, mentre nei Bagni alla moda, frequentati da calciatori e veline, si arriverà a 80 euro per un’elegantissima tenda. Le meno care d’Italia si trovano al sud: a Vieste, in Puglia,si pagherà 10 euro per lo stesso tipo di trattamento della Versilia. Ma quella dello sdraio non è l’unica spesa che gli italiani dovranno affrontare. Ci sono anche la cabina, il panino, l’acqua e, per chi volesse esagerare, anche il giro con il pattino. Ebbene, confrontando diverse spiagge tra loro, da nord a sud dello stivale e a seconda che il posto sia in prima o in ultima fila, l’oscillazione dei prezzi è enorme. Il costo medio di una giornata in spiaggia ‘al Forte’ è di 50 euro, mentre a pochi chilometri di distanza, a Viareggio, si scende a 35 euro. In Liguria, poi, alcune zone del Levante sono davvero esagerate: a Paraggi,la spiaggia di Portofino, si devono sborsare 10 euro solo per entrare nello stabilimento, poi, se ci si vuole anche sdraiare all’ombra, si paga fino a 37 euro, mentre a Santa Margherita costa solo 16 euro. Il miglior compromesso – se non si bada troppo al mare - si trova sulla Riviera romagnola: a Rimini, le spiagge con lettini massaggianti e connessione a Internet gratuita costano tra i 12 e i 15 euro. E dire che le spiagge italiane non sono neanche le più care d’Europa. Secondo una ricerca nel nostro Paese si spende una media di 7,55 euro al giorno, mentre le più care in assoluto si trovano in Francia, dove si pagano 12,50 euro. C’è da dire, però, che oltreconfine sono più le spiagge libere degli stabilimenti balneari privati, mentre in Italia la scelta dei Bagni è praticamente obbligata. Le spiagge più convenienti d’Europa sono in Gran Bretagna (3,10 euro al giorno di media), ma è già tanto se non pagano i clienti per starsene straiati a prendere il freddo! In Grecia costano 4,10 euro, in Croazia 4,20 euro, in Spagna 4,30 euro, in Belgio 4,75 euro, in Turchia 5,50 euro, nei Paesi Bassi 6,15 euro, in Portogallo 7,50 euro e in Germania 7,65 euro.

Patto per un turismo accessibile e sostenibile tra CTA (Acli) e istituzioni della Basilicata.


"Il turismo sociale diventa sempre più un attore fondamentale

nella sfida dello sviluppo locale del Mezzogiorno".

Questa la principale conclusione raggiunta in un importante confronto tra istituzioni, parti sociali e associazionismo turistico.
Grande successo, quindi, per il convegno nazionale del CTA- Centro Turistico ACLI, tenuto a Nova Siri nell'ambito della Festa Mare dell'associazione turistica delle ACLI che ha visto la partecipazione di oltre trecento persone provenienti da tutto il Mezzogiorno.
E' stato Pino Vitale, presidente nazionale del CTA ad introdurre il dibattito moderato dal noto giornalista Rai Puccio Corona.
"I temi dell'identità del turismo sociale possono fare la differenza nella nuova stagione del turismo globale- ha detto Vitale- Accessibilità, Sostenibilità e Cooperazione".
Gli hanno fatto sponda il Sindaco di Nova Siri Giuseppe Santarcangelo, il presidente delle ACLI lucane Leonardo Braico, con Filippo Pugliese del Cta della Basilicata e Giulio Sarli delle ACLI materane.
Il confronto ha allargato i confini con l'intervento dell'europarlamentare Gianni Pittella che ha proposto al Cta di sperimentare un progetto pilota per l'implementazione della qualità totale nel turismo sociale. L'analisi della condizione socio economica del Mezzogiorno è stata affrontata dal senatore Carlo Chiurazzi mentre il sistema degli incentivi e delle sovvenzioni è stato preso di petto dal presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro, dall'imprenditore Antonello De Santis del Villaggio Giardini d'Oriente, e dal Presidente dell'APT Basilicata Giampiero Perri.
Importante il contributo delle ACLI che hanno presentato il nuovo centro di progettazione integrata per il Mezzogiorno coordinato da Pasquale Orlando, ed esposto gli orientamenti associativi di rilancio del territorio con il responsabile dello sviluppo associativo Pier Paolo Napoletano. Doppie conclusioni con un ampio intervento del Vice Presidente della Giunta Regionale Vincenzo Folino che ha disegnato il nuovo quadro legislativo del turismo in Basilicata con un rinnovato rapporto mare e zone interne e della vice presidente nazionale delle ACLI Paola Vacchina che ha assicurato una nuova stagione di partecipazione sociale per garantire a tutti il diritto alla vacanza sostenibile, accessibile e di qualità.






Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale

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