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31 marzo 2010

Risultato Sondaggio

Da gennaio buoni vacanze alle fascie deboli, Che ne pensi?

E' una buona idea.......................60%

Sono d'accordo...........................16%

Non sono d'accordo...................13%

Di cosa si tratta...........................9%

Non so rispondere......................0%

30 marzo 2010

Risultato Sondaggio

Settimana bianca per legge " fa bene al turismo"

Si 66%

No 14%

Non so 19%

24 marzo 2010

COMMEMORAZIONE MARTIRI DELLE FOSSE ARDEATINE

Ricorre oggi il 66mo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, rappresaglia dei nazisti in risposta all'attacco avvenuto il 23 marzo 1944, dei Gruppi d'Azione italiani a una una colonna di soldati tedeschi alle dipendenze delle SS, in via Rasella. Il giorno seguente i nazisti uccisero 335 persone in una cava sulla via Ardeatina. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene oggi alla cerimonia commemorativa del 66mo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, alla quale prendono parte i rappresentanti degli organi costituzionali, del Governo, della comunità ebraica di Roma, parenti delle vittime della strage e numerose altre autorità civili, religiose e militari. Il capo dello Stato, dopo l'intervento del presidente nazionale dell'Anfim, Rosina Stame, l'appello dei martiri ardeatini con i nomi delle 335 vittime, le preghiere cattoliche e ebraiche, rende omaggio alle vittime dell'eccidio visitando il Mausoleo Ardeatino.

23 marzo 2010

"Il Libro dei Fatti 2010"

ADNKRONOS E AUTOGRILL
Giovedi 25 marzo ore 15.00 Autogrill Frascati A1 Roma-Napoli Km.14
presentazione del " Libro dei Fatti 2010"
alla presenza di un testimonial d'eccezione: Gianni Morandi



"Una speranza per il Mozambico"

Luigi Bobba
Far germogliare il talento non è cosa facile.
La Escola estrela do Mar vive momenti di pronfondo cambiamento, l'impegno congiunto delle due ong presenti sul campo - IPSIA Vercelli e Celim - sta portando grandi novità nel riassetto organizzativo dei piani di studio scolastici e nello sviluppo di nuove opportunità per i ragazzi.Partiamo da Celim. Negli ultimi anni infatti questa ONG ha contribuito ad espandere l'offerta formativa della scuola, aprendo i nuovi corsi di Cucina, Mesa e Bar e Recepcao appartenenti alla classe di Hoteleria e Turismo; mentre quest'anno è nato il corso di Contabilità. La loro nascita ed espansione assicura alla scuola sempre maggior visibilità, trasformandola in una delle istituzioni scolastiche più ambite della provincia.Dal fronte IPSIA, invece, in questi giorni ci si sta impegnando nell'implementazione delle attività delle officine che, sebbene già rodate ed indipendenti, necessitano di un continuo monitoraggio, sia per la manutenzione delle macchine che per il rigore nei consumi di materiale. Inoltre, i preziosi contatti che quotidianamante vengono coltivati dai volontari presenti in loco contribuiscono ad aumentare le commissioni per i laboratori pratici della scuola. Ciò consente di creare un'incubatrice dove proteggere e far germogliare il talento dei ragazzi che, attraverso il loro impegno, hanno così la possibilità di mettersi in luce con i rappresentati dell?imprenditoria locale.Già in cantiere infatti è la creazione di un efficace laboratorio scuola-impresa per impedire che, una volta diplomati, il bagaglio dei ragazzi non svanisca tra le pieghe di un terreno arato con fatica.

22 marzo 2010

5 per mille. Ecco gli elenchi 2008

415,6 milioni euro l’importo. Il 28% delle scelte con Unico, il 77 con 730. Il valore medio 28,3 euro. Sono oltre 7mila gli enti esclusi fra le Onlus
Eccoli finalmente. Sono gli elenchi di ammessi e non al 5 per mille 2008. Quest'anno una novità: insieme al numero di scelte è possibile verificare da subito l'ammontare dei contributi. Poche le soprese, invece, sulle prime organizzazioni non profit (primo elenco) che hanno raccolto il maggior numero di preferenze. Ecco le prime cinque: Medici senza frontiere (229.275 scelte per 9.201.601 euro); Emergency (262.461, 9.111.565), Unicef (237.318, 7.654.163), Airc (204.802, 5.972.402), Ail (157.596, 4.892.048).
Pubblicati gli elenchi come di consueto sul sito delle Agenzie delle Entrate: quello riguardante le Onlus e Volontariato (di cui abbiamo citato le prime cinque), ma anche Ricerca Scientifica, Ricerca Sanitaria e Associazioni sportive dilettantistiche. Si possono inoltre scaricare in allegato qui a fianco.
I big della ricerca sanitariaSe fra le Onlus e il Volontariato primeggiano le associaizoni di emergenza internazionale, nella ricerca sanitaria è ancora una volta l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) a stravincere (251.039, scelte, 15.995.186 euro). Seguono la Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor (133.673, 9.781.907), l'Istituto europeo di Oncologia Srl (75.359, 5.872.728), l'Istituto Giannina Gaslini (80.906, 5.028.860) e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro - Onlus (60.391, 3.878.977).
Airc, di nuovo numero unoMa all'associazione milanese già prima nelle passate edizioni vanno inoltre ben 38.356.314 euro come ricerca scientifica (818.978 scelte). A seguire, a distanza, la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus (91.017, 4.355.603 euro), la Fondazione Umberto Veronesi (47.430, 2.743.039), la Fondazione Telethon (49.499, 2.454.919), e la Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor (22.629, 1.229.116)
Gli esclusi oltre 7milaSono invece 7.227 enti esclusi dal primo elenco (Onlus e Volontariato). Rappresentano il 27,2%, in aumento rispetto ai primi due anni. Per questi è urgente procedere con le eventuali misure per la riammissione entro il 30 aprile. Per cui il centro servio per il volontariato di Milano ha già pronto un instant book scaricabile online. Erano 33.823 gli iscritti, 26.596 risultano avere diritto al beneficio, mentre 7.227 - appunto - sono stati esclusi per mancata o tardiva presentazione della documentazione ovvero per carenza dei presupposti. Nel caso della Ricerca Scientifica 333 hanno ottenuto il diritto al beneficio 28 sono stati esclusi; record negativo infine per le associazioni sportive dilettantistiche: sono state ammesse in 1.152 su 41.589, ovvero esclusione del 97,3% degli enti che erano stati iscritti di imperio dallo stesso Coni.
Più di un italiano su due ha aderito al 5 per milleDa notare, infine, il numero di scelte espresse nella terza edizione, quella del 2008. Sono 14.652.659 contro le 13.543.564 dell'anno precedente, pari al 58,6 per cento circa dei contribuenti. Per un ammontare totale di 415.615.826 euro che i cittadini italiani hanno voluto dare a Onlus, ricerca scientifica, ricerca sanitaria e associazioni sportive dilettantistiche.

16 marzo 2010

Convegno: Un Turismo per tutti,di tutti,con tutti



UN TURISMO PER TUTTI, DI TUTTI, CON TUTTI
Diffusione di buone prassi per la realizzazione di interventi di turismo sociale e accessibile. Convegno a BARI, 18 Marzo 2010, ore 10.30 presso la sala Le Scuderie Villa Romanazzi Carducci con le province di Napoli, Bari e Padova coinvolte nel progetto “Un turismo per tutti, di tutti, con tutti”.
PROGRAMMA
Ore 10.30 APERTURA dei LAVORI
SALUTI:
*Giuseppe VITALE – Presidente Nazionale CTA
*Magda TERREVOLI – Assessore Turismo e Industria Alberghiera
*Mario LOIZZO – Assessore Trasporti e Vie di Comunicazione
*Guglielmo MINERVINI – Assessore Trasparenza e Cittadinanza Attiva
*Gianluca BUDANO – Presidente Acli Regionali Puglia
* Vincenzo PURGATORIO - Presidente Provinciale Acli BARI
INTERVENTI:
o Matteo Altavilla – Vice Presidente Naz.le CTA - Responsabile di Progetto
o Roberto Vitali - Project Manager e Presidente di Village for all - primo
network di villaggi e campeggi accessibili
o Rosa Vernì – Responsabile di Progetto del CTA BARI
o Francesco Manfredi – Presidente Consorzio Casa
o Marcello Magrì – Responsabile Comunicazione CTA PADOVA
o Mara Russo/Marianna Zito – Responsabile Comunicazione CTA NAPOLI
Ore 13.30 COCKTAIL FREDDO a BUFFET.
ARGOMENTI del DIBATTITO – “UN TURISMO PER TUTTI, DI TUTTI, CON TUTTI”
· Confronto sulle tematiche trattate
· esperienze reali di utilizzo della metodologia CARE: i diversi utilizzi
· interventi “interattivi” basati sul confronto diretto sulle esperienze
· Esempi di buone prassi su come utilizzare le informazioni raccolte
Il Convegno avrà luogo presso:
MERCURE Accor Hotels Villa Romanazzi Carducci – SALA SCUDERIA p.t.
Via G. Capruzzi,326
70124 BARI
Tel. 0805427400
www.villaromanazzi.com / mercure@villaromanzzi.com

13 marzo 2010

19-20 marzo:Acli in piazza contro il lavoro nero

Diritti in Piazza 2010. Acli e Patronato Acli per la legalità nel lavoroRoma, 12 marzo 2010 - Anche per il lavoro esiste in Italia una «emergenza legalità». Ne sono convinte le Acli che venerdì 19 e sabato 20 marzo saranno presenti in più di 300 piazze italiane per dire «basta alla cultura e alla pratica del lavoro nero». E' la campagna Diritti in Piazza 2010 dedicata al tema della legalità nel lavoro: 2700 tra operatori e volontari del Patronato Acli saranno impegnati nelle piazze ad informare i cittadini su diritti e doveri di lavoratori e datori di lavoro, con riferimento particolare alla regolarità delle retribuzioni, il rispetto degli obblighi contrattuali, la correttezza dei versamenti contributivi, la sicurezza sul lavoro e il lavoro domestico.«La crisi economica non può essere un alibi per tollerare l'illegalità - affermano le Acli - Il lavoro nero non può essere considerato un ammortizzatore dell'economia o un surrogato del welfare. Bisogna assumersi la responsabilità di rispettare e le regole; dire basta alla cultura e alla pratica del lavoro nero; conoscere e riconoscere l'importanza del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro; avviare processi di regolarizzazione per i lavoratori immigrati che, senza diritti e in situazioni spesso di grave sfruttamento, sostengono la nostra economia e si prendono cura delle nostre famiglie; ridurre le disuguaglianze che alimentano l'esclusione sociale».Oltre alla presenza nelle piazze e all'apertura straordinaria delle sedi sul territorio, la campagna Diritti in Piazza 2010 prevede una serie di iniziative, convegni e manifestazioni, di carattere locale e nazionale. Il primo appuntamento giovedì 18 marzo, a Roma, alle ore 16 a Palazzo Marini, dedicato al lavoro di cura nelle famiglie italiane: Il giorno libero delle donne (in)visibili. Con la partecipazione del sottosegretario del ministero della Salute Eugenia Roccella. Per l'occasione verrà distribuita una guida agile e un piccolo calendario con le istruzioni e le scadenze per mettere e mantenere in regola le lavoratrici domestiche.

07 marzo 2010

8 marzo, i cento fiori delle donne disabili

8 marzo, diluvio di retorica, di frasi fatte, banalità, mimose all’incrocio, cene fra donne, galanterie non richieste, routine di una ricorrenza che dovrebbe ricordare un terribile incendio in una fabbrica, ma quasi nessuno lo sa o ci pensa. Non voglio aggiungere le mie banalità. Eppure penso, vedendo le immagini di Francesca Porcellato, atleta paralimpica che a 39 anni, alla vigilia dei giochi di Vancouver, è emozionata come una ragazzina e diventa rossa per i complimenti in video di Alex Del Piero, alla forza dirompente di comunicazione emotiva che le donne, anche nella disabilità, portano con sé.
Una forza che è anche tenacia di appartenenza di genere, orgoglio e consapevolezza. Consiglio a tutti, in vista dell’8 marzo, di visitare il sito della Uildm, Unione Italiana Lotta alla distrofia muscolare, perché al suo interno si trova un vero giacimento di documenti e di materiali per capire che cosa vuol dire disabilità al femminile. Il “gruppo donne” della Uildm ha dodici anni di vita, e fanno parte del coordinamento Francesca Arcadu, Annalisa Benedetti, Oriana Fioccone, Simona Lancioni, Francesca Penno, Anna Petrone, Gaia Valmarin e Marina Voudouri. Le cito tutte perché meritano davvero che sia conosciuto questo lavoro certosino, fatto di questionari, seminari, incontri, approfondimenti di tutte le tematiche più delicate e “normali”, dalla maternità alla sessualità, dal lavoro alla famiglia, dal rapporto con il corpo al trucco e alla bellezza.
E’ una storia esemplare di comunicazione parallela e sotterranea, un torrente carsico di idee e di sollecitazioni culturali che il mondo del giornalismo ignora, avendo a portata di mano storie eccezionali (le interviste recenti a due donne con distrofia che raccontano come sono diventate mamme) ma anche testimonianze di questa doppia difficoltà, perché quando si è disabili e donne si devono affrontare, nella nostra società, entrambe le condizioni di discriminazione. Lo dico non per farmi bello, come maschio progressista e benpensante (anche se forse un po’ lo sono), ma perché è vero.
E c’è un altro mondo sommerso che merita il nostro affetto, la nostra considerazione, ma soprattutto un grande rispetto: il ruolo delle donne che accudiscono, proteggono, aiutano a vivere, ogni giorno, migliaia di persone con grave disabilità, non autosufficienti, ma oggi più di qualche decennio fa, ancora in casa, nella propria dimora, nella propria famiglia, e non in una camerata di istituto. Vengono alla ribalta solo quando la cronaca si fa drammatica, o la mancanza di aiuti risulta così sfacciata da non poter essere del tutto ignorata.
Ma sono lì, tutti i giorni, tutte le notti, tutto l’anno, e non mollano mai, rinunciando molto spesso alla propria esistenza di donne libere, in grado di programmare una gita, un weekend, un giro di shopping, una sera a teatro. Sono queste donne a rappresentare in buona misura la salvezza e l’esistenza in vita per tanti, tantissimi, disabili non autosufficienti. Vorrei che almeno ci pensassimo un po’ di più, cominciando anche ad ascoltare la loro voce, i loro diritti, le loro proposte.
Ci sono poi le donne che vengono da lontano, e che ora sono qui, nel nostro Paese, lasciando nel loro cuore il dolore per una famiglia abbandonata e divisa solo per cercare di sopravvivere economicamente. Le etichettiamo come badanti, le mettiamo in regola solo dopo averle considerate clandestine, e poi ci fermiamo subito, per non lasciarci coinvolgere dalle loro vite di donne, dalle loro fragilità che non possono neppure ammettere, chiamate a risolvere i nostri problemi, a mettere le mani sui nostri cari in cambio di denaro.
Mi piacerebbe un 8 marzo dedicato alla dignità delle donne con disabilità e delle donne vicine alla disabilità. Un grazie non basta, ma è almeno il minimo che si meritano.
Felice 8 marzo, con un sorriso.
di Franco Bomprezzi

04 marzo 2010

"Una speranza per il Mozambico"

Vivere e soppravvivere a Maputo
Girando per Maputo gli incontri particolari sono all?ordine del giorno, se ti perdi poi nelle viette della Baixa, il suo quartiere più pittoresco allora appare raro uscirne senza averne fatti.Ci troviamo nella capitale per risolvere alcune ?spinosissime? questioni, tipo: la riparazione di una preziosissima, se ti trovi ad Inhassoro lo puoi gridar forte, lavatrice e fare la revisione all?auto che ormai, dopo anni di onorato servizio, inizia a dare qualche segno di quell?inesorabile stanchezza che solo chi invecchia sa riconoscere?..saranno anche gli innumerevoli viaggi su e giu dalle dune o anche le diffusissime buche che la provano? Non potremo mai saperlo con certezza e soprattuto ce ne guardiamo bene dall?indagare, quel che è certo è che tutto ciò ci ha portato come vi dicevo dal principio nella coloratissima capitale, fortuna non da poco considerando la presenza di innumerevoli prodotti commestibili di cui Inhassoro ci priva. Ma?.senza perdermi in chiacchiere vi stavo parlando degli incontri un po? rari che si possono fare nella Baixa o dei suoi odori e sapori?Chi l?avrebbe mai detto per esempio che avremmo incontrato un ristorante israeliano nel mezzo dei barugli mozambicani?..e seduta proprio davanti, quasi come una vestale che ti porge la mano una simpatica suorina con tanto di velo e rosario in mano?..raccontarlo sembra una barzelletta ma le contraddizioni in questo paese sono all?ordine del giorno. Tra i mille prodotti che la Baixa offre ce ne sono alcuni poi che nemmeno in Italia puoi pensare di trovare?.oggetti strani, in forma e in colore, che per capire cosa sono puoi solo chiedere?e alla fine scopri che sono gabbiette per uccelli o contenitori per cibo, naturalmente le due cose qui sono intercambiabili dato che si connotano solo per una intelaiatura plasticosa di diverse tonalità?Quasi ad ogni angolo poi trovi ometti vestiti di giallo che promuovonola nuova banda larga di Mcel..che nel pacchetto di abbonamento infitrano anche un ombrellone?.peccato che se poi esco dalla città di largo ci sono solo i campi che scorrono ai tuoi lati..e non di certo bande e connessioni ad internet.Girare la città è un tripudio di stupore?e di gioia. Quest?ultima, in particolare, deriva dal oltrepassare integri gli intasati incroci, dove spesso e volentieri vedi piombarti addosso pick-up o tuk tuk taxi in preda ad una frenesia che nemmeno la tangenziale di Milano nelle ore di punta può competerci?insomma se ne esci vivo, tutti ?punti vita? duramente sudati, ne sei proprio felice?.e puoi anche dirti soddisfatto di esserti guadagnato una nuova giornata a Maputo?chissà forse guadagnandone abbastanza ci si può meritare un premio?Per seguire le nostre avventure vi suggerisco anche www.samueletini.net

POVERTÀ E SFRUTTAMENTO SESSUALE DEI MINORI NEI VIAGGI


01 marzo 2010

Oggi lo "sciopero" degli immigrati

"Un giorno senza di noi e l'Italia si ferma"
Sono numerose le manifestazioni che si terranno oggi per il primo "sciopero" degli immigrati, proclamato da un gruppo di attivisti italiani e stranieri per sottolineare l'importanza degli stranieri in Italia e in Europa come risorsa nel mondo del lavoro, e non solo.
Colore simbolo della giornata è il giallo. "Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare", spiegano gli organizzatori del comitato Primo Marzo sul sito www.primomarzo2010.it, che hanno anche un profilo su Facebook.
L'intenzione del comitato di coordinamento -- ispiratosi al movimento francese "La journée sans immigrés: 24h sans nous", che ha indetto uno sciopero nello stesso giorno -- è quella di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire agli italiani quanto sia determinante "l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società".
Secondo i dati Istat, gli stranieri in Italia sono circa 4 milioni.
"Vogliamo stimolare una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via", spiegano ancora gli organizzatori, che sul sito hanno però ricevuto anche critiche da chi non la pensa come loro.
L'argomento è diventato di particolare attualità nel gennaio scorso, dopo i fatti di Rosarno, dove tre giorni di scontri fra immigrati, forze dell'ordine e abitanti - seguiti al ferimento di alcuni stranieri da parte di anonimi - hanno evidenziato quanto sia ancora ampia da colmare la distanza tra i migranti e i cittadini di un paese.
Il comitato Primo marzo -- a cui hanno aderito sindacati autonomi, associazioni e partiti politici -- spiega nel proprio manifesto di essere composto da persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.
"Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano", aggiungono. " Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione".

Profit e non profit: nuove prospettive per il turismo sociale

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